Amsterdam Fashion Institute

Ormai sono passate quasi quattro settimane dall’open day tenutosi all’Amsterdam Fashion Institute il 10 Novembre. Io e altre centinaia di persone abbiamo atteso di entrare pazientemente, nella lunga fila a serpentina che arrivava fin dall’altro lato della strada. Arrivato il nostro turno ci hanno fornito una brochure con la mappa dell’edificio, sulla quale erano segnati gli orari e le aule nelle quali erano programmate le presentazioni dei corsi e gli incontri con studenti e docenti a cui poter rivolgere le proprie domande e soddisfare ogni curiosità. Un’organizzazione impeccabile.

Si tratta di una delle più prestigiose istituzioni per la formazione e istruzione nel settore della Moda in Europa, al punto da aggiudicarsi il  ventottesimo posto nella Top50, stilata dal sito Fashionista, dei migliori istituti di Fashion Design nel mondo. La sede si trova in un quartiere moderno ed elegante di Amsterdam, in pieno centro e vicino al Museumkwartier.

Durante la giornata di apertura al pubblico è stato possibile girovagare in tutto l’edificio. Abbiamo visitato le aule e soprattutto i laboratori di sartoria, nei quali non solo viene insegnato ad assemblare un’abito, ma anche a realizzare i tessuti e le stampe. Questo è il vero punto di forza dell’istituto: preparare gli studenti nella realizzazione pratica dei prodotti della moda, dalla progettazione al disegno, dai colori ai materiali, fino ai plastici in scala per gli studi di layout e marketing. Un’approccio complesso, globale, che non punta alla sola teoria.

L’istituto prevede tre indirizzi: Fashion & DesignFashion & Branding; Fashion & Managment. Sono tutti corsi quadriennali (ovvero Bachelor Degree) corrispondenti alla nostra Laurea Triennale. Da un lato è curioso che non ci siano corsi di specializzazione, master o short courses, ma in realtà questa potrebbe essere una scelta di metodo interessante. Infatti la durata quadriennale perme di accedere ai più giovani a un insegnamento di altissimo livello, ma consente anche a chi proviene da diversi background di avere una formazione completa e pratica del Design e del Marketing. Oltre alle lezioni e ai laboratori viene inoltre offerta la possibilità di trascorrere un semestre in un altro istituto analogo in Europa, ed è obbligatorio svolgere un tirocinio (facilmente reperibile tramite la scuola stessa) direttamente collegato al mondo del lavoro e all’indirizzo di studio scelto.

Queste sono state le considerazioni e le riflessioni che ho potuto fare quel giorno. Per il resto, spero di tornarci presto.

 

70 litri di vestiti

Parlare di must have in un blog sulla moda è decisamente scontato. I consigli su come assemblare il perfetto bagaglio-a-mano di una fashion addicted sono più o meno sempre gli stessi.

“Ricordate di portare con voi un abitino nero: perfetto per la sera se indossato con i tacchi e pratico di giorno se accompagnato da un pullover!”

“Scegliete capi versatili, così potrete usarli in tutte le occasioni!!”

Tutti ottimi suggerimenti! Ma nessuno parla mai della outfit-claustrofobia provocata dal girare per un mese con un solo zaino!
Lo zaino non solo offre decisamente poco spazio (già misurare i propri vestiti in litri è surreale) ma in più lo devi tenere sulle tue spalle: vai tu e rendi aggraziato il tuo povero cappotto con un attrezzo enorme e arancione appeso sopra!!

Come che non bastasse i tuoi bellissimi e nuovissimi vestiti si troveranno tutti sgualciti, spiegazzati e disordinati! A questo proposito suggerirei la strategia del cameriere: ovvero mettete nel vostro zaino solo camicie che non devono essere stirate!

Altro suggerimento anti-grinze: quando calzini, mutande e asciugamani scarseggeranno recatevi in una lavanderia a gettoni. Qui dopo aver lavato tutto il lavabile andate di asciugatrice. Stirare apparirà subito obsoleto davanti alla forza del vapore!

Io sono partita da un mese. La prima settimana l’ho trascorsa tra Utrecht e Amsterdam, ora mi trovo a Edinburgo e tra poco approderò a Londra.
Pare strano, ma in nord Europa l’inverno è freddo…molto! Quello che ti chiedi prima di partire è: “come li infilo tutti quei maglioni in uno zaino da 70 litri?”

Ebbene la risposta l’ho trovata da un’amica:
“Più gli strati aggiuntivi sono vicini alla pelle più manterrai il calore.”

Nessun consiglio può essere più utile!! Armatevi di magliette sottili di lana, facilmente reperibili a prezzi stracciati nelle tradizionali mercerie. In questo modo eviterete l’effetto ingolfamento provato dai maglioni sovrapposti!!
Attenzione però a non infilare le magliette salvavita nella suddetta asciugatrice…

Il reale problema sono le scarpe….
Personalmente tengo molto all’igiene… e le suole delle scarpe non sono proprio immacolate!! Dunque per me è stato impossibile mischiare in un’unica borsa scarpe, vestiti, shampoo eccetera eccetera…
Morale della favola: sono partita con un unico paio di scarpe!!!!!!! È stato terribile, ma alla fine ho optato per un paio che si adattassero sia ai pantaloni che alla gonna, sia alla pioggia che alla neve…
A tal proposito però si potrebbe usare la tecnica delle donne britanniche e irlandesi: scarpe usa e getta!! Non avete idea di quante ragazze si vedono la sera mentre tornano a casa scalze dopo aver perso le loro preziose calzature dei grandi magazzini in qualche club

Concluderei proprio con le donne britanniche. Loro mi hanno suggerito la migliore tecnica d’abbigliamento in caso di viaggio invernale con lo zaino: non curate minimamente l’aspetto metereologico; scegliete solo i vestiti più leggeri; fingete sia estate; prendete solo minigonne e shorts e lo spazio nel vostro zaino si moltiplicherà magicamente!!

Poi no so… Spero mi passi la claustrofobia e…. Voglio fare shopping!!!!!!!!!!!!!!